domenica 6 gennaio 2013

Fulvio Panzieri

Teilhard. Anche il cosmo aspetta la totale redenzione
Nasce a Sarcenal, in Alvernia nel 1881 e muore a New York nel 1955. Entra a far parte della Compagnia di Gesù nel 1899. È stato scienziato (paleontologo e geologo), nonché filosofo e teologo. Dal 1920 al 1923 insegna geologia e Paleontologia nell'Istituto Cattolico di Parigi. Dal 1926 partecipa a numerose spedizioni in Oriente, in Cina, in Birmania a Giava e in India, contribuendo al rinvenimento del cosiddetto "uomo di Pechino" (Sinanthropus pekinensis), l'ominide fossile vissuto nel Pleistocene medio (200-300.000 anni fa). Il suo pensiero matura in un periodo di grande fermento scientifico: da un lato il positivismo va in crisi, dall'altro gli studiosi umanisti si interrogano sul futuro della civiltà occidentale. Tehilard critica la debolezza delle basi teoriche su cui si fondano queste tesi, intuendo tutta una serie di "estrapolazioni" che gli permettono di pensare ad una vera "scienza dell'avvenire". Amplia il campo della ricerca scientifica al dibattito cosmologico-teologico e ancora oggi risulta assai importante il suo tentativo di conciliazione tra le tesi evoluzioniste e la dottrina cattolica.
Sono tesi espresse nel saggio "Il fenomeno umano", pubblicato solo nel 1955, in cui ogni evento è intuito in funzione di una realizzazione del progetto divino, che non si conclude con la comparsa dell'uomo sulla terra, ma è destinato a proseguire.
Tehilard parla di una "noogenesi", una specie di divinizzazione dell'universo, attraverso la quale trovano unificazione i destini sia dell'uomo che dell'intero cosmo. L'evoluzione dalla pre-vita (mondo inorganico) alla vita ("biosfera") porta alla formazione del mondo dell'uomo e del pensiero ("noosfera"), suo culmine, anche se l'uomo non è visto come l'approdo finale: l'universo e l'uomo tendono ad un punto omega: il Cristo cosmico, punto di aggregazione di tutta l'umanità. Le sue posizioni sono viste con un certo sospetto dagli ambienti ufficiali della Chiesa Cattolica di allora e tutti i suoi libri più importanti escono postumi: dal già citato "Il fenomeno umano" (1955) a "La comparsa dell'uomo" (1956), da "La visione del passato" (1957) a "L'ambiente divino" (1957) fino a "L'avvenire dell'uomo" (1959). Dopo l'edizione completa delle sue opere pubblicate da Il Saggiatore e non più reperibili, è ora l'editrice Queriniana a pubblicare Teilhard de Chardin in Italia. Tra i volumi disponibili: "L'ambiente divino", "Il cuore della materia", "Le direzioni del futuro", "La messa sul fondo", "Il fattore umano", "Inno all'universo". Per conoscere la biografia e il pensiero dell'autore si segnala "Teilhard de Chardin mistico e scienziato", di Jules Carles e Andrè Dupleix, pubblicato nel 1998 dalle Edizioni Paoline.
Fulvio  Panzieri
da: Avvenire 8 agosto 2000

 
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