giovedì 3 gennaio 2013

                  Nando Fabro 
 
 
ATTUALITA’ DEL MESSAGGIO SPIRITUALE DI TEILHARD DE CHARDIN

Che  Dio “è in cielo, in terra e in ogni  luogo” – “milieu divin” – lo avevamo imparato fin da bambini.  La memoria  custodiva la risposta del catechismo e la fantasia si ingegnava a collocare Dio qui, là, in ogni luogo, un po’ dappertutto, a seconda delle nostre esigenze e dei nostri umori del momento, e delle sollecitazioni culturali che sopravvenivano a chiamarlo in causa.
La maturazione degli anni invitava a procedere oltre il senso di frammentarietà  che rimaneva poco o meno nel fondo, e che rendeva difficoltosi i modi di affrontare i problemi della vita.  Direi che “Le Milieu divin” ha il dono di rendere sperimentale – lasciatemi dire -  l’unitarietà onnipresente della  in finitudine di Dio.  Chi  era già avanti per quella strada si trova a confermato e sollecitato a percorrerla;  chi ne era fuori o era ai primi passi, si trova in una nuova atmosfera.  Non è che Teilhard chiami in causa e ponga in discussione le realtà essenziali in se stesse – Dio, la Creazione, l’Uomo – ma propone in modo particolare di guardare a quelle realtà, e di viverne.  E propone una ipotesi di lavoro che sollecita l’interesse dell’uomo per il punto di vista e per il modo di pensare dell’”altro” di sé, infondendo fiducia nel dialogo e muovendo  al dialogo, credenti e non credenti, e anche i credenti fra loro e i non credenti fra loro.
In una umanità che procede a ritmo accelerato verso la socializzazione e verso un sistema planetario di interdipendenze sempre più calzanti ed esigenti, e cioè, verso una soluzione che potrebbe soffocarci tutti magari nei palazzi dell’abbondanza, si avverte nella ipotesi di lavoro proposta uno degli argomenti che può invece aprire per tutti la strada della liberazione.
Una liberazione, attraverso il dialogo appunto, inteso come rispetto reale dell’uomo, che è la soglia sulla quale si può convenire ed intendersi, credenti e non credenti.  E per i credenti è il primo e palpabile aspetto dell’”ambiente divino”, che è questo Dio appunto, Intelligenza e Amore, nel quale ci muoviamo, respiriamo, pensiamo e amiamo.

NandoFabro

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