martedì 30 ottobre 2012

Sulle basi possibili di un credo comune

           di Pierre Teilhard de Chardin
Non appena ammessa la realtà di una noogenesi, colui che crede nel Mondo è spinto a riserva­re, nelle proprie prospettive dell'avvenire, un posto sempre più grande ai valori di personalità e di trascendenza. Di personalità, poiché un Uni­verso in corso di concentrazione psichica è, in altre parole, un Universo che si personalizza. Di trascendenza, poiché un polo ultimo di personaliz-zazione "cosmica" per essere supremamente consi­stente ed unificante, è quasi inconcepibile se non appare emerso, con la sua cima, dagli elemen­ti che esso personalizza unificandoli.
Sempre, nella stessa prospettiva, che suppo­niamo accettata, di una genesi cosmica delle spi­rito, il credente nel Cielo si accorge che la trasformazione che egli segna presuppone e consa­cra tutte le realtà tangibili e tutte le condizio­ni laboriose del Progresso umano.
Per essere superspiritualizzata in Dio, l'Umanità non deve forse, preventivamente, nasce­re e crescere conformemente all'intero sistema che chiamiamo "evoluzione"?
Il senso della Terra si apre ed esplode verso l'alto in un senso di Dio; e il senso di Dio si radica e si .alimenta, verso il basso, nel senso della Terra. Il Dio trascendente personale e l'Universo in evoluzione non formano più due centri antagonisti di attrazione, ma entrano in congiunzione gerarchizzata per sollevare la massa umana in una marea unica. Ecco la notevole trasformazione che l'idea di una evoluzione spiri­tuale del mondo lascia prevedere in teoria, e comincia a realizzare in pratica, in un numero crescente di spiriti, sia liberi pensatori che credenti. Proprio la trasformazione che stavamo cercando !

L'anima nuova per un mondo nuovo.

Per unificare le forze vive dell'Umanità co­sì dolorosamente disgiunte in questo momento, il metodo diretto ed efficace sarebbe semplicemente quello di chiamare a raccolta e costituire il blocco di tutti coloro che, sia a destra che a sinistra, pensano che la grande impresa, per l'Umanità moderna, sia quella di aprirsi un varco in avanti, forzando una qualche soglia di maggiore coscienza.
Cristiani o non cristiani, gli uomini anima­ti da questa convinzione particolare formano una categoria omogenea. Pur essendo situati ai due lati estremi dell'Umanità in cammino, essi posso­no avanzare senza equivoco la mano nella mano, perché i loro atteggiamenti, anziché escludersi, sono virtualmente posti nel prolungamento l'uno dell'altro e non chiedono altro che di completarsi. Che cosa aspettano per riconoscersi ed amar­si? "L'unione sacra", il fronte comune di tutti coloro che credono che l'Universo avanzi ancora e che noi siamo incaricati di farlo avanzare: non sarebbe proprio questa la minoranza attiva, il nucleo solido attorno al quale deve svilupparsi l'Umanità di domani?
Nonostante l'onda di scetticismo che sembra avere spazzato le speranze (probabilmente troppo semplicistiche e materialistiche) che avevano alimentato il sec.XIX, la fede nell'avvenire non è morta nei nostri cuori. Sembra, anzi, che pro­prio tale speranza, approfondita ed epurata, sia destinata a salvarci. Infatti, non solamente l'idea di un possibile risveglio delle nostre coscienze a una qualche supercoscienza si afferma ogni giorno meglio fondata scientificamente, dal punto di vista sperimentale, e psicologicamente più necessaria per mantenere nell'Uomo il gusto dell'azione; ma, inoltre, questa stessa idea, se­guita logicamente fino all'estremo, appare come l'unica in grado di preparare il grande avvenimen­to che attendiamo: la rivelazione di un gesto sintetico di adorazione in cui si uniscano e si esaltino reciprocamente un'aspirazione appassiona­ta a conquistare il Mondo ed un'aspirazione appas­sionata ad unirsi a Dio: l'atto vitale, specifica­mente nuovo, corrispondente a una nuova età della Terra.
Pechino, 30 marzo 1941
Pierre Teilhard de Chardin

Queste riflessioni scritte in occasione del Congresso di Nuova York, Scienza e Religione, avevano lo scopo di segnalare il terreno sul quale tutti gli uomini desiderosi di progredire potrebbero incominciare a capirsi e ad aiutarsi reciprocamente prima di unirsi in una stessa verità.
N.B. Questo testo si trova in: L'avvenire del1'Uomo, Opere voi.VI, Milano II Saggiatore 1972, pp.103-130 passim.
0

Nessun commento:

Posta un commento