mercoledì 31 ottobre 2012

TEILHARD DE CHARDIN
(da una conferenza stampa di Padre Arrupe)



Il 14/6/1965, il  Generale della Compagnia di Gesù, P. PietroArrupe, ha temuto una conferenza stampa, largamente ripresa dalla stampa internazionale e nostrana, a causa di alcune risposte relative a temi molto attuali e d’interesse per la pubblica opinione. Delle cinque domande sottoposte, riportiamo quella riguardante P. Teilhard de Chardin.
“ Che cosa pensa del fatto che nonostante il Monitum del 30 giugno 1962 con il quale la Santa Sede segnalava i gravi errori filosofici e religiosi che pullulano negli scritti di Teilhard de Chardin, pubblicisti e autori cattolici oggi esaltano Teilhard de Chardin come uno dei più grandi maestri del pensiero religioso cristiano del mondo contemporaneo?”
Padre Arrupe  " Rispondo con due osservazioni. Una riguarda autori e pubblicisti che parlano di P. Teilhard. Ce ne sono alcuni che lodano incondizionatamente, ma non tra i gesuiti. Gli ultimi due libri scritti da gesuiti sul pensiero di P. Teilhard ‘La vision de Teilhard de Chardin’ di Pierre Smuldes e ‘La pensée du Pére Teilhard de Chardin’ di Emile Rideau, pur simpatizzando con le sue idee, non mancano di dare le necessarie riserve su alcuni punti ambigui o erronei.
La seconda osservazione riguarda la difficoltà di cogliere il pensiero esatto e definitivo di P. Teilhard; egli ha scritto moltissimo durante la sua lunga vita, ma è continuamente ritornato sulle sue idee, rivedendo, correggendo. Cosicché, su uno stesso problema ci sono molti testi, talvolta differenti e contrari.
Molti suoi scritti, oggi pubblicati non erano destinati alla pubblicazione, ma erano soltanto dei tentativi di ricerca in cui talune cose non erano sufficientemente maturate ed altre erano imperfettamente espresse. Inoltre, ambiguità ed errori, non certamente voluti da P. Teilhard che ha inteso restare assolutamente fedele all'insegnamento della Chiesa possono anche spiegarsi col fatto che, da una parte, il campo in cui si moveva era stato sino allora inesplorato ed il metodo da lui usato era nuovo; dall’altra, egli non era un teologo o un filosofo di professione ed è perciò possibile che egli non abbia visto tutte le implicazioni e le conseguenze filosofiche e teologiche di certesue intuizioni.
Bisogna però dire che nell’opera di P. Teilhard gli elementi positivi sono di gran lunga più numerosi degli elementi negativi o degli elementi che si prestano a discussione. La sua visione del  mondo esercita un influsso assai benefico negli ambienti scientifici, cristiani e non cristiani. Il P. Teilhard è uno dei più grandi maestri del pensiero del mondo contemporaneo, ed il successo che egli incontra non deve meravigliare. Egli, infatti, ha compiuto un grandioso tentativo di riconciliare il mondo della scienza con quello della fede: partendo da un'inchiesta scientifica, egli utilizza un metodo fenomenologico che piace ai nostri contemporanei e corona la sua costruzione con una dottrina spirituale in cui la persona di Cristo si trova non solo al centro della vita di ogni cristiano, ma al centro dell’evoluzione del mondo come voleva S.Paolo che parlava di Cristo “in cui tutte le cose hanno consistenza”.
 Non si può perciò, non riconoscere la ricchezza del messaggio del padre Teilhard per il nostro tempo.
Del resto, la profondità spirituale del padre Teilhard, che nessuno nega, si radica nella sua vita religiosa quale egli l’ha vissuta alla scuola di Sant’Ignazio Il suo tentativo è in pieno nella linea dell’apostolato della Compagnia di Gesù: mostrare come tutti i valori creati trovano in Cristo la sintesi totale e collaborano alla gloria di Dio".
(da: Aggiornamenti Sociali, n. 7-8 1965 pag.548)

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