sabato 10 novembre 2012

IL CARRETTO DEI LIBRI USATI


 Rovistando su una bancarella mi è capitato tra le mani un libro  scritto da vari autori, tra cui il Card. Martini, dedicato a: La spiritualità di Don Luigi Monza nella vita delle piccole Apostole della Carità”, ed. La Nostra famiglia e nel  capitolo  scritto da Luigi Mezzadri: Tutta la Terra è il  vostro posto ho trovato questo bellissimo riferimento a Pierre Teilhard de Chardin. Ve lo ripropongo come elemento di riflessione personale.




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4. La scuola della terra
Una certa teologia, rappresentata tra l’altro da Barth, Bultmann, Gogarten, ha presentato il mondo come realtà «areligiosa», opaca, in relazione a Dio. Solo la Parola di Dio salva, ma di una salvezza trascendente, acosmica, incompatibile con il mondo.
Con Teilhard de Chardin (1881 -1955) si sviluppò una linea più comprensiva del mondo, giudicato «trasparenza» verso Dio. Questo gesuita sentiva in sé le istanze della fede (le forze verso l’alto) e della scienza (le forze in avanti). È una tensione che ha indotto molti all’abbandono della fede e taluni  a  chiudersi al progresso. Teilhard ha cercato una soluzione che non mortificasse la scienza e rinnegasse la fede. Gli sembrò di averla trovata nell’evoluzionismo che, a differenza di molti cattolici in quell’epoca contrari, accettò.
All’inizio ci sarebbe stata - secondo Teilhard - una materia inerte (= previta), che attraverso un processo complesso ha dato origine alla vita. Per Bultmann il punto conclusivo della storia non potrebbe essere il risultato di uno sviluppo storico, ma solo il suo arresto per opera di Dio; per Barth le realizzazioni più nobili dell’Umanesimo non preparano le realtà future. Theilhard rifiuta invece un’idea manichea della materia. La materia «è il peso, la catena, il dolore, il peccato, la minaccia sulle nostre vite.
È ciò che appesantisce, che soffre, che ferisce, che tenta, che invecchia. Per colpa della materia siamo pesanti, paralizzati, vulnerabili, colpevoli... Eppure nello stesso tempo la materia è gioia fisica, il contatto esaltante, lo sforzo virilizzante, la felicità di crescere. Grazie alla Materia, siamo alimentati, sollevati, collegati al resto del Mondo, invasi dalla vita» (Ambiente divino, 117). È l’evoluzione che produce l’uomo. Dopo l’apparizione dell’uomo, non ci sarà un essere superiore, ma l’evoluzione avviene attraverso il lavoro dell’uomo e tende a quel punto Omega che costituisce il momento in cui tutta l’umanità sarà unità. E quest’unità non potrà avvenire che in Cristo: è Lui il punto Omega della scienza e così si pongono le condizioni per cui Dio interviene e attua il Regno.
Contro i «disertori del mondo», Teilhard propone una spiritualità incarnata, che apprezza i valori terrestri, la «Materia affascinante e forte... La virtù di Cristo è passata in te. Con i tuoi fascini attirami; con la tua linfa nutrimi. Con la tua resistenza fortificami. Con gli strazi che c’imponi liberami. Infine con tutta te stessa, divinizzami» (Ambiente divino. 123). Il valore più nobile è quello del lavoro, che diventa così un collaboratore alla creazione. Un secondo elemento è quello della lotta contro la sofferenza:»
Lottare contro il Male , ridurre al minimo il Male che ci minaccia (anche se è solo fisico), ecco indubbiamente il primo gesto del Padre nostro che sta nei cieli»  (Ambiente divino 83) . Compito del cristiano è dunque la lotta; ma Dio è anche dalla parte della sofferenza, quando lui stesso apre un varco doloroso nelle fibre dell’uomo «per penetrare fin nel cuore della mia sostanza e per rapirmi a Te» (Ambiente divino 91).
Nel tendere al progresso si giustifica l’impegno di carità. «O Signore, nella vita dell’Altro, fa splendere per me il tuo volto. La luce irresistibile dei tuoi occhi, accesa nel cuore stesso delle cose, mi ha già precipitato verso ogni opera da proseguire, verso ogni fatica da superare… Fra gli uomini e me stesso Tu vuoi che con l’ausilio dell’Eucaristia, si manifesti la fondamentale attrazione (già oscuramente presentita da ogni amore, non appena è forte) che fa misticamente della miriade delle creature ragionevoli, una specie di Monade unica in Te o Cristo Gesù…
L’umanità dormiva - e dorme ancora assopita nei godimenti ristretti dei suoi gesti di amore chiusi.
Un'immensa potenza spirituale sonnecchia nel cuore della nostra moltitudine, e si desterà solo quando sapremo sfondare le pareti dei nostri egoismi ed elevarci mediante una fondamentale rifusione delle nostre prospettive".
E conclude:
"O Gesù! Salvatore dell'attività umana alla quale conferisci una ragione d'agire - Salvatore della fatica umana alla quale conferisci un valore di vita - sii la salvezza dell'unità umana, costringendoci ad abbandonare le nostre grettezze e ad avventurarci, appoggiati a Te, nell'oceano sconosciuto della Carità" (Ambiente divino, 175s.).






































 
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