giovedì 1 novembre 2012

                 Un sommario della mia prospettiva fenomenologica

           di Teilhard de Chardin s.j.





“ Esiste, e si propaga contro corrente attraverso l’’Entropia , una deriva cosmica della materia verso strati di asservimento sempre più complicati (in direzione – o all’interno – di un “terzo infinito”, l’”infinito di Complessità”, tanto reale quanto l’Infinito e l’Immenso)  E la coscienza si presenta sperimentalmente come l’effetto, o proprietà specifica, di questa Complessità spinta a valori estremi”.
Se si applica alla storia del Mondo questa legge di ricorrenza (detta di “complessità-coscienza”), si vede delinearsi una serie ascendente di punti critici e di sviluppi singolari.  Eccoli.
1) Punto critico di vitalizzazione
In qualche parte, a livello delle Proteine, si produce in seno al Previdente (almeno a nostra esperienza) un’emersione iniziale della Coscienza.  Grazie al meccanismo concomitante di “riproduzione”, l’aumento di Complessità si accelera sulla Terra per “via filetica” (genesi della specie o speciazione).
A partire da questo stadio (e nel caso dei viventi superiori) diventa possibile “misurare” l’avanzata della Complessificazione organica attraverso il progresso della celebrazione.  In virtù di questo artifico, si stacca, in seno alla biosfera, un asse privilegiato di Complessità-Coscienza: quello dei Primati.
2) Punto critico di riflessione (o di Ominizzazione)
In seguito a qualche mutamento cerebrale “ominizzante”, che si produce negli Antropodi verso la fine del terziario, fa irruzione nel mondo, e apre un campo del tutto nuovo in Evoluzione, la Riflessione psichica, che non solo è “sapere ma sapere di sapere”. Nell’uomo, sotto le apparenze di una semplice “famiglia” zoologica nuova, in realtà, una “seconda specie di vita” comincia, con un nuovo ciclo di possibili adattamenti e uno speciale involucro planetario (la noosfera).
3) Sviluppo della Co-riflessione ( o comparsa di un ultraumano)
Applicato al grande fenomeno della Socializzazione umana, il criterio di Complessità-Coscienza offre talune indicazioni decisive.  Da una parte, nella società umana, un irresistibile adattamento tecnico-culturale, di dimensioni noosferiche, chiaramente in progresso.   D’altra parte, per effetto della Co-riflessione, lo spirito umano non cessa di elevarsi collettivamente (grazie ai legami tessuti dalla tecnica) alla percezione di dimensioni nuove: per esempio, organicità evolutiva e struttura corpuscolare dell’Universo.  La coppia  organizzazione –interiorizzazione” riappare qui con evidenza.  Ciò significa che, sotto i nostri occhi il processo fondamentale di cosmogenesi continua come prima ( oppure ricomincia di bel nuovo (Con la sola differenza, che a partire dall’uomo, con assoluta evidenza, la complessificazione cosmica prende la forma non più soltanto di un adattamento fortuitamente trovato,, per effetto di grandi numeria ultimo nelle sue porzioni più vive, di un auto-assestamento pianificato).
Considerata nella sua  totalità zoologica, l’Umanità offre lo spettacolo unico di un “phylum” che si sintetizza organico-psichicamente su se stesso.  Veramente una corpuscolizzazione e una “contrazione” (o centrage) su se stessa della Noosfera “as a whole”.
4) Probabilità di un punto critico di Ultra-riflessione in avanti
Estrapolata nel futuro la la convergenza tecnico-socio-mentale dell’umanità su se stessa, impone la previsione di un parossismo di Co-riflessione, a una qualche distanza finita, davanti a noi, nel tempo: parossismo che non può definirsi meglio ( e neppure in altro modo) che come punto critico di Ultra-riflessione.  Non sapremmo naturalmente immaginare nel descrivere un tale fenomeno (che implica apparentemente un’evasione al di fuori dello Spazio e del Tempo).   Tuttavia certe condizioni energetiche precise, alle quali l’avvenimento previsto deve soddisfare (attivazione crescente nell’uomo, al suo approssimarsi, del “usto di evolvere” e della “volontà di vita”), ci costringono a pensare che esso coincida con un definitivo accesso all’irreversibile (poiché la prospettiva di una Morte totale arresterebbe di colpo, per scoraggiamento, il regresso dell’Ominizzazione).
A questo termine  superiore della Co-riflessione umana (cioè, in realtà, dell’ominizzazione) ho dato  il nome di “punto Omega”: centro cosmico personalizzante di unificazione e di unione.
5)Verosimiglianza di una reazione (o riflessione) di Omega sull’Umano in via diCo-riflessione ( Rivelazione e fenomeno cristiano)
Più si riflette alla necessità di un Omega per sostenere ed animare la continuazione dell’Evoluzione ominizzata, più ci si accorge di due cose:
la prima è che Omega puramente congetturato (puramente “calcolato”) sarebbe troppo debole per mantenere nel cuore dell’Uomo una passione sufficiente a farlo ominizzare fino in fondo;
la seconda è che,  se  Omega esiste ralmente, è difficile concepire che il suo supremo “Ego” non si faccia direttamente sentire come tale, in qualche maniera, a tutti gli “Ego” incoativi (cioè a tutti gli elementi riflessi dell’Universo.
Da questo punto di vista, la vecchia e tradizionale idea di “Rivelazione” riappare, e torna a introdursi (e questa volta attraverso la biologia e l’energetica evolutiva) come cosmogenesi.E, sempre da questo punto di vista, la Corrente Mistica Cristiana prende un significato e un’attualità straordinari.
Perché se è vero che, per assoluta necessità, il processo di complessità-coscienza esige in maniera assoluta, per compiersi, il calore di qualche fede intensa, è ugualmente vero (la cosa saltas agli occi, perché ci si dia la pena di guardarsi intorno) che non si vede nessuna fede attualmente capace di assumere pienamente (amorizzandola) una Cosmogenesi di convergenza, eccetto quella di un Cristo “pleromizzante” e “parusiaco”, “in quo omnia constant” (S.Paolo, Col.,  I. 17)

Teilhard de Chardin, Pierre s.j.
New York 14 gennaio 1954
Pubblicato sulla Rivista “Les Etudes philosophiques nel numero di ottobre-dicembre 1955



  

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